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Ottica Cautis è specializzata nella progettazione di lenti a contatto per cheratocono e post chirurgia della cornea, nella preparazione di occhiali progressivi e in strategie visive per il rallentamento della miopia nei bambini e adolescenti.
Alcuni dei nostri Servizi



Visita optometrica
Lenti a contatto per Cheratocono
Soluzioni visive per bambini e adolescenti
Alcuni dei nostri Servizi

Dal 1996
Scegliere Ottica Cautis significa affidarsi a professionisti competenti e appassionati che lavorano per il vostro benessere visivo con un servizio puntuale e attento e l’impiego di prodotti accuratamente selezionati. La nostra missione è fornire la soluzione visiva più adeguata per il cliente e accompagnarlo con periodici controlli per monitorare il suo grado di soddisfazione.

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Scegliere Ottica Cautis significa affidarsi a professionisti competenti e appassionati che lavorano per il vostro benessere visivo con un servizio puntuale e attento e l’impiego di prodotti accuratamente selezionati. La nostra missione è fornire la soluzione visiva più adeguata per il cliente e accompagnarlo con periodici controlli per monitorare il suo grado di soddisfazione.

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Domande Frequenti
L’optometrista è un professionista della visione che si occupa di riconoscere e quantificare i difetti visivi di una persona per la prescrizione di occhiali. Non svolge attività medica, infatti la diagnosi di patologie oculari e la gestione attraverso farmaci e chirurgia è di competenza del medico oculista. La visita optometrica è incentrata per trovare la correzione ideale che può essere riportata su occhiali o lenti a contatto.
L’optometrista, approfondendo con vari test, è in grado di gestire tutti i difetti visivi e può procedere alla prescrizione per la loro compensazione.
L’ottico è la figura della visione che consiglia la soluzione visiva più corretta per le esigenze della persona fornendo indicazioni sulla scelta delle lenti e della montatura e procede alla fase di preparazione dell’occhiale su misura. Anche l’ottico può svolgere la visita per valutare la correzione ideale per la persona, come l’optometrista, ma solo in presenza di miopia e presbiopia semplice.
Sia l’ottico e sia l’optometrista possono applicare, progettare e valutare le lenti a contatto.
L’occhiale progressivo rappresenta un ottimo equilibrio per chi desidera evitare il cambio occhiale lontano e vicino in base all’attività che si sta eseguendo. L’adattamento avviene nella prima settimana di utilizzo e si completa entro i primi 15 giorni d’uso. La fase di adattamento non è caratterizzata da situazioni di estremo disagio come molte persone credono. E’ un periodo in cui semplicemente l’utente deve imparare a come utilizzare questo nuovo dispositivo perché essendo la prima volta che viene adoperato è normale dover prendere le giuste misure comprendendo il suo funzionamento. Passata tale fase, diventa più semplice utilizzare l’occhiale progressivo in quanto vengono automatizzate le dinamiche. La visione è ottimale sia da lontano e sia da vicino e il dispositivo permette di ottenere grande comodità senza dover cambiare occhiale. Tuttavia, ci sono delle persone con particolari condizioni (oculari, di lavoro, di salute) dove l’occhiale progressivo è sconsigliato in quanto comporta più disagi che benefici. Queste situazioni sono limitate, ma in tutti i casi va eseguita una visita optometrica con consulenza ottica per capire se l’occhiale progressivo può essere la scelta giusta o meno per la persona.
Le lenti a contatto hanno più vantaggi rispetto gli occhiali in quanto permettono una miglior compensazione dei difetti visivi, il campo visivo è più esteso poiché manca l’ingombro della montatura e l’aspetto estetico. La differenza importante è che l’occhiale dista circa a 12 mm dall’occhio, mentre la lente a contatto è appoggiata all’occhio. Ne comporta che con gli occhiali è sufficiente fare una valutazione puramente visiva, diversamente con le lenti è importante constatare anche che vi sia rispetto delle strutture oculari senza portare complicanze (abrasioni, arrossamenti, infiammazioni).
Se il portatore di lenti a contatto segue le indicazioni e le regole d’uso fornite dallo specialista, viene periodicamente alle visite di controllo dal contattologo, è cosciente e scrupoloso del giusto utilizzo e dei danni che può comportare la lente a contatto in caso di mancata attenzione, allora le lenti a contatto non sono pericolose. Ma lo diventano se la persona non segue le procedure di corretto utilizzo, sottovaluta i rischi che si possono introdurre, non si fa controllare periodicamente, ma soprattutto, instaura delle cattive abitudini: usa le lenti oltre la scadenza, non segue le norme igieniche o di pulizia delle lenti, le usa a contatto con l’acqua, le usa mentre dorme, etc.
In conclusione si può dire che le lenti diventano pericolose se la persona non si fa seguire adeguatamente da un contattologo e non segue le regole di buon uso.
Non esiste un’età che segna il possibile inizio con questo dispositivo. Ci sono neonati con particolari condizioni oculari a cui vengono applicate delle lenti in collaborazione con il medico oculista a scopo terapeutico. Sono situazioni sicuramente non frequenti, ma attraverso recenti analisi è stato visto che i rischi maggiori non sono nei bambini, bensì negli adolescenti per mancata attenzione. Per gestire questa fascia di età attualmente c’è la possibilità di godere dei vantaggi di lenti giornaliere al fine di ridurre il rischio di possibili infiammazioni: ogni giorno si applica una nuova lente che è sterile e a fine utilizzo va buttata, così non serve prestare attenzione alla pulizia. Logicamente non è abituale applicare lenti a contatto ad un
bambino, è sempre importante fare un confronto rischi/benefici e dietro ci deve essere una forte motivazione che permetta di normalizzare o aiutare una determinato aspetto visivo o oculare. In questi casi bisogna istruire i genitori insegnando come applicare, rimuovere, pulire e gestire le lenti a contatto. E’ sbagliato pensare che un bambino possa essere autonomo nella gestione in un contesto come questo, bensì va accompagnato dai genitori.
